Ci sono momenti in cui un guerriero della luce (termine adottato dallo scrittore Paulo Coelho) si riposa, dopo aver combattuto il Buon Combattimento. Nel suo riposo il guerriero non stacca il cervello, ma riflette! Riflette sul cammino fatto. Riflette riguardo al campo di battaglia in cui si è ritrovato a maneggiare la spada. Riflette riguardo gli alleati con cui ha condiviso attimi della battaglia. Alcuni li ha persi, altri seppur feriti li ritrova nuovamente nell'accampamento. Riflette su quante volte ha attaccato verso il nemico e anche sul modo in cui l'ha fatto. Riflette anche sulla difesa che ha costruito. Prende insegnamento da tutto ciò che ha vissuto.
Nell'accampamento osserva i superstiti, e osserva se stesso. Si guarda le ferite che in alcuni casi tolgono ore di sonno durante la notte. Alcune di queste sono diventate delle cicatrici, il cui dolore oramai è un ricordo. Stringe i denti e guarda in alto e con un sospiro che proviene dall'anima ringrazia Dio! Perché nonostante tutto il guerriero è lì! All'impiedi!
Il guerriero non sa mai quanto tempo trascorrerà nell'accampamento. Lui pensa: «il tempo necessario per rifocillarsi», nonostante ciò il guerriero è pronto con le energie che si ritrova per proiettarsi verso una nuova battaglia, per scrivere il suo destino sulle pagine del proprio cuore.
Il guerriero della luce non si arrende, perché ha compreso che il vivere è andare avanti, il vivere è movimento...il vivere è confidare in Dio, il quale, lungo il percorso, ha sempre la mano tesa pronta per aiutare il suo figliuolo, ed ha l'orecchio attento ai suoi richiami, ed ha la bocca pronta per dare i giusti consigli.
Gianni Nigita
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